Domenica 24 Gennaio 2021

Domenica III p.a.

Omelia di don Edmondo lanciarotta – parroco

Celebriamo oggi, per volontà di papa Francesco, la ‘Giornata della Parola di Dio’ con la finalità di riscoprire il primato della Parola di Dio nella vita dei discepoli di Gesù e di tutta la Chiesa; “una domenica dedicata interamente alla Parola di Dio, per comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo”. Non solo un ‘libro’ (‘Bibbia’ vuol dire: ‘i libri’), ma un’esperienza: aprire la Bibbia per chi crede è come varcare la soglia di una porta che si affaccia sul mistero di Dio.

1. Rito di intronizzazione della Parola e consegna della Bibbia ai ragazzi

Come parrocchia, ancor prima della istituzione di questa Giornata nella terza domenica di gennaio abbiamo collocato la ‘consegna della Bibbia’ ai ragazzi che si stanno preparando a ricevere la conferma del dono dello Spirito con la Cresima. Con questo rito, all’interno della celebrazione eucaristica viene coinvolta tutta la comunità cristiana. Questi ragazzi si avvicinano all’altare con le lampade accese e si dispongono in cerchio comprendendo l’altare e l’ambone, ed ascoltano in piedi le letture della S.Messa. Dopo il Vangelo il sacerdote spiega loro che la lampada che tengono in mano rappresenta la ‘candela’, simbolo della fede che hanno ricevuto nel battesimo e che non si deve mai spegnere: ora nel deporre la candela sotto l’altare formando una croce luminosa, che è il Cristo luce del mondo, ricevono personalmente il libro della Bibbia, la quale diventa luce che splende nel loro cammino, anche nel buio della vita, e che alimenta la fede, in attesa che sorga la luce che non conosce tramonto. La Parola di Dio è luce che alimenta la fede ricevuta nel battesimo e alimento nel cammino della vita.

Una volta ricevuta la Bibbia i ragazzi sono invitati a leggere alcune espressioni riportate in copertina: ”L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo” (DV 25). Affermazione del Concilio Vaticano II: invito pressante a conoscere Gesù attraverso la lettura della Bibbia, i libri di cui è composta tra AT e NT. “La Parola di Dio cresce con il lettore” (S. Girolamo), espressione di colui che ha tradotto nel IV sec. d.C. la Bibbia dai testi greci ed aramaici in lingua latina, la lingua allora del ‘volgo’, cioè del popolo. L’invito a leggere, a diventare assidui lettori della Bibbia, delle Scritture in modo che la Parola di Dio, possa crescere sempre più nella propria vita: attraverso le Scritture possiamo ascoltare la Parola di Dio, nel cammino della nostra vita. ‘Accostatevi’(Is 48,16) ‘Inebriatevi’(Ct5,1): invito ad avvicinarsi e innamorarsi delle Scritture, quasi ad ubriacarsi, stupirsi, incantarsi, bearsi, estasiarsi. ’Questi è il Figlio mio diletto, ascoltatelo’ (Lc 9,35): in questo testo, in queste pagine si rivela una presenza, un volto, Gesù Cristo: quindi le Sacre Scritture non sono carte, oggetti, ma rivelano nascondono e manifestano una presenza: il Figlio di Dio. Per questo, il sacerdote poi, invita i ragazzi ad esprimere con un bacio il desiderio di una relazione intima con il Figlio di Dio, con Gesù, presenza tutta da scoprire attraverso la lettura della Bibbia: il bacio è segno di affetto, tenerezza e di amore. ‘Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica’ (Lc 11,28): con questo invito di Gesù ad ascoltare e mettere in pratica la Parola i ragazzi sono invitati a ritornare al proprio posto: la beatitudine, le felicità, la gioia incontenibile è racchiusa nell’ascoltare, cioè nell’accogliere in profondità la Parola di Dio.

2.Eucaristia: il banchetto delle due mense, della Parola e del Pane

In queste ultime settimane, spesso nella liturgia abbiamo ascoltato: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14). La Parola di Dio è diventata Gesù di Nazareth. La Chiesa è comunità adunata nella Trinità, in ascolto della Parola di Dio, che celebra l’Eucaristia e che vive dell’Amore. “La Messa è costituita da due parti, la ‘liturgia della Parola e la ‘Liturgia eucaristica’. Esse son così strettamente congiunte tra di loro da formare un unico atto di culto. Nella messa viene imbandita tanto la mensa della Parola di Dio quanto la mensa del Corpo di Cristo”” (CEI, Principi e norme per l’uso del Messale romano). Il Concilio Vaticano II più volte afferma che la S. Messa è la “mensa della Parola” e la “mensa dell’Eucaristia”. Infatti dice: “La Chiesa ha sempre venerato le Divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso di Cristo, non mancando mai, soprattutto nella sacra liturgia, di nutrirsi del Pane della vita dalla mensa sia della Parola di Dio che del Corpo di Cristo e di portarlo ai fedeli” (DV, 21). Inoltre, Papa S. Paolo VI nell’enciclica “Mysterium Fidei” parla di “presenza reale” di Cristo Gesù nel libro della Bibbia e nel Pane consacrato. Infatti, in ogni celebrazione si acclama il Signore che si fa presente nella sua Parola e poi si acclama il Signore presente nell’Eucaristia.

Anche noi, come comunità cristiana, desideriamo sempre più divenire familiari di Dio, assumendo e vivendo la ‘confessio fidei’(la professione della fede) del popolo dell’Alleanza: ’Shemà Israel, (Ascolta Israele) (Dt 6,1), imparando ad ascoltare Dio che parla nella nostra storia umana, come il profeta Samuele: ’Parla, Signore, perchè il tuo servo ti ascolta” (1 Sam 3,9), realizzando sempre più la parola di Gesù: “Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la Parola di Dio e la compiono” (Lc. 8, 21) e il desiderio di scoprire il Cristo, come i discepoli ad Emmaus, alla mensa della Parola e del Pane. In ogni eucaristia siamo invitati a ‘mangiare’ prima la Parola e poi il Pane, cioè a mangiare il corpo di Cristo, a nitrirci della sua vita, a vivere la sua stessa vita.

Vocazione primi apostoli-D.Ghirlandaio-C.Sistina

3.Dopo che Giovanni fu arrestato. Gesù andò nella Galilea, proclamando il Vangelo di Dio….Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea… Disse loro: ’Venite dietro a me… e subito lasciarono le reti e lo seguirono…

            Questo è il messaggio del vangelo di oggi: dopo la proclamazione della Parola di Dio, anche oggi siamo invitati a scoprire, ad ascoltare nella proclamazione delle S. Scritture la Parola di Dio. In altre parole ci possiamo chiedere: cosa vuole comunicarci Dio con queste Scritture, cosa ci vuole dire Dio attraverso le Scritture che ci sono state donate? Cosa vuol dire per noi oggi, per es, le espressioni che abbiamo sentito: ’Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino’? Oppure: ‘Passando lungo il mare…vide…disse: ’venite dietro a me’? Sono eventi solamente del passato che noi ricordiamo? Possono avere dei collegamenti con la nostra vita oggi? Possono avere un qualche significato anche nel nostro presente, nel nostro ‘oggi’? E poi, i chiamati da Gesù, allora, rispondono: ’e subito lasciarono le reti lo seguirono’: cosa vuol dire tutto questo per la nostra vita oggi? Cosa vuol dire che Gesù cammina, passa per le strade della Palestina, per i luoghi ove la gente quotidianamente opera e lavora? Cosa vuol dire che Gesù individua qualcuno e lo chiama per nome all’interno della propria vita quotidiana a seguirlo? Cosa vuol dire che costoro subito, immediatamente rispondono, lo seguono, lasciando le proprie abitudini e stili di vita, il proprio vivere quotidiano? In altre parole: cosa vuol dirci Dio con queste parole del vangelo? Qual è la Parola di Dio che mi parla oggi?

            Un suggerimento. Non è facile comprendere alla prima lettura il significato delle parole; non è che subito riusciamo a cogliere immediatamente la Parola di Dio. Tuttavia, siamo invitati a non distrarci, a non lasciar perdere, a non dimenticare le parole, ma a conservarle nel nostro cuore. Mi spiego con un esempio: in una famiglia accade che i figli non ascoltino le parole dei loro genitori perchè impegnati o distratti su altro, forse perché le parole dei loro genitori immediatamente non combaciano con le loro attese e quindi le lasciano cadere. La gioia dei genitori è che i figli scoprano quanto prima, non tanto il contenuto delle loro parole, quanto la verità del loro volto di genitori che si rivolgono con amore a loro. Solo scoprendo il loro volto di genitori possono esser messi nelle condizioni di ascoltare e comprendere e mettere in pratica anche le loro parole. Così anche noi con il Signore che parla, prioritario non è comprendere il contenuto delle parole di Dio, quanto creare, stabilire, consolidare la relazione con Dio, scoprire il volto di Colui che ci parla, e quindi un po’ alla volta comprendere il senso, il significato delle sue parole rivolte a noi.

Man mano che nel cammino della vita affermeremo il primato della Parola di Dio, man mano che nei fatti quotidiani, negli eventi della storia personale, familiare, sociale cercheremo di ricuperare il primato della Parola di Dio, cercheremo di leggere la storia alla luce della Parola di Dio, sempre più entreremo nella beatitudine promessa, scopriremo la presenza di Gesù, vera e unica Parola di Dio, che illumina la nostra vita, specie nel buio della storia talora drammatica e che ci conduce alla piena verità, cioè alla salvezza.