Domenica 7 Febbraio 2021

Domenica V Per Annum

Omelia di Don Edmondo Lanciarotta  –  parroco

Il vangelo che abbiamo ascoltato è la continuazione di quello di domenica scorsa, che gli studiosi della Sacra Scrittura suggeriscono, per una immediata comprensione del testo, come titolo ‘una giornata-tipo di Gesù’. La struttura letteraria del testo, così come è scritto, con i precisi riferimenti, scanditi dalle ore del giorno, evidenziano, appunto, una chiara annotazione cronologica della giornata di Gesù. Allora alla domanda che ci siamo fatti in queste ultime domeniche, seguendo i primi capitoli di Marco:’chi è Gesù?, possiamo rispondere con un’altra domanda: qual è la giornata tipo Gesù? Come viveva Gesù nella sua vita detta ‘pubblica’? Quali erano le principali azioni, i suoi comportamenti, le scelte, lo stile di vita che generalmente, cioè quotidianamente, scandivamo le sue ore, la sua giornata, il suo vivere?

Quanto più riusciamo a cogliere qualche frammento della sua vita ordinaria, tanto più possiamo aprirci alla ‘novità’ dell’annuncio del Vangelo, cioè a cogliere il volto di Dio che Gesù è venuto a rivelare, manifestare agli uomini, così come è stato vissuto, sperimentato, tramandato dai suoi amici i discepoli, fino a giungere a noi attraverso il vangelo scritto.

  1. Uscito dalla sinagoga.

Domenica scorsa abbiamo contemplato Gesù che entrato al mattino in sinagoga, insegnava e liberava un uomo posseduto da uno spirito immondo, suscitando meraviglia e stupore nella gente. Quindi in Gesù notiamo un ‘insegnamento nuovo’ ed il primo ‘segno’ o miracolo. Gesù insegna, parla, annuncia il suo vangelo e la gente coglie in lui una dottrina nuova insegnata con autorità, cioè con convinzione, con verità ed efficacia. Ebbene, il Vangelo di questa domenica annota che Gesù esce dalla sinagoga: quindi possiamo pensare nella tarda mattinata.

  1. Entrò nella casa di Simone e Andrea

Gesù diventa ospite di coloro che lo accolgono, entra in casa di chi lo accoglie, entra nella intimità di una famiglia, si prende cura di coloro che incontra, gode della tavola, mangia, banchetta in compagnia, condivide la vita familiare, pone gesti di solidarietà, di guarigione, fa alzare chi è prostrato ed ammalato.

  1. Venuta la sera dopo il tramonto del sole gli portarono tutti gli ammalati….tutta la città era riunita davanti alla porta…

            La gente presente alla sinagoga aveva cominciato a parlare di lui; si era sparsa la fama di lui, cresceva la curiosità di conoscerlo; la gente am

malata e sofferente, sentendo quello che aveva compiuto in sinagoga desiderava incontrarlo e così alla sera, dopo essersi informata dove era ospite, si presenta davanti alla casa portando gli ammalati, i sofferenti, le persone bisognose, affette da qualche malattia, disagio. Gesù non si presenta come mago o uomo che vuole fare spettacolo con i suoi prodigi, ma un uomo che si prende cura di chi si trova nella sofferenza, nel dolore, un uomo che assume le loro sofferenze, che ascolta, si fa prossimo a loro, si fa vicino, si immerge senza paura nella loro necessità e fragilità e debolezza e miseria.

Gesù, per tutta la sera, pone gesti di guarigione, è in conflitto aperto contro le potenze del male, contro il male che rende schiavo l’uomo, strappa al loro dominio quanto hanno usurpato nell’uomo; Gesù libera l’uomo dal dominio del male, distrugge, rovina ciò che distrugge e rovina l’uomo.

  1. Al mattino presto si alzò, quando ancora era buio e uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava.

            Gesù, da solo, lontano dagli occhi indiscreti della gente, cerca un luogo silenzioso, si ritira in solitudine ed entra nell’intimità con il Padre, cioè entra nella ’preghiera’, cioè, non dice le preghiere, non si limita alle formule, ma cerca e recupera l’intimità con il Padre, per riscoprire ancora e sempre più, nello scorrere del tempo della sua vita, la propria identità, per riscoprirsi ancora Figlio, per essere rigenerato ancora come Figlio, per ricevere la benedizione dal Padre, per ricercare l’obbedienza del Padre, per essere confermato nella sua missione, per essere sostenuto nella sua vocazione.

Gesù nella preghiera quotidiana si immerge nella relazione d’Amore con il Padre. Questo è fondamentale per Gesù: cerca sempre di fare la volontà del Padre per continuare ad essere immerso sempre nell’umanità povera e bisognosa, per non cercare i successi umani, per non sottrarsi al volere di Dio, per non cadere nella tentazione del successo, del plauso, che spesso cattura e blocca gli uomini, per non seguire le aspettative degli uomini, per non ricercare privilegi e consolazioni e favori umani.

  1. Lo trovano e gli dicono: ‘tutti ti cercano’. Egli disse loro: ’Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là: per questo infatti sono venuto.

Così al mattino gli amici, trovatolo, gli comunicano che la gente è ritornata e desidera ancora incontrarlo, la gente lo cerca e desidera che lui ritorni da loro, la gente è contenta di lui, è entusiasta di lui, lo vuole ringraziare, applaudire, fargli gli onori, donargli successo. La gente desidera che Gesù resti con loro, accolga le loro congratulazioni. Ma Gesù non vuole tutto questo. Accogliere questo stile della gente non è fare la volontà del Padre, acconsentire, adeguarsi a queste richieste della gente non è essere obbediente alla volontà del Padre. Gesù invece, grazie all’intimità vissuta con il Padre nella preghiera riscopre e rinnova la sua obbedienza al Padre: comunica di andare altrove, da un’altra parta, afferma di dover annunciare il vangelo anche agli altri villaggi.

Così, parte, se ne va, ed entra in un altro villaggio a portare il vangelo. E così riprende ancora un’altra giornata: al mattino entra in sinagoga e insegna suscitando stupore e meraviglia; a mezzogiorno si fa ospite di chi lo accoglie e gode dell’intimità familiare nel gustare il sapore del banchetto fraterno; alla sera è immerso dentro un’umanità bisognosa che a lui accorre per essere guarita, consolata, sostenuta, liberata dal male; di notte rimane solo in preghiera con il Padre per ricuperare l’intimità e riscoprire la bellezza di essere Figlio con una missione stupenda da realizzare per rivelare ad ogni uomo e donna che incontra nel suo cammino il volto di Dio, provvidente e misericordioso.

Ecco in sintesi la giornata di Gesù: lo scorrere delle ore è ben scandito, le azioni e i comportamenti di Gesù sono ben evidenti.

  1. Una breve sintesi

In questi pochi versetti del primo capitolo del vangelo di Marco possiamo scoprire alcuni tratti di Gesù per rispondere così alla domanda: Chi è Gesù? Gesù si mostra come colui che vuol essere tra noi ‘il camminatore sulla strada del Signore’. Egli è il ‘Santo di Dio’, è colui che lotta contro lo spirito del male, colui che libera l’uomo da ogni male. È colui che porta una ‘nuova dottrina insegnata con autorità’, cioè con verità ed efficacia, perchè è piena dell’amore di Dio per l’uomo; Gesù è sempre a servizio degli ultimi e di chi soffre ed è emarginato; Gesù accoglie ogni uomo e donna piagato nel copro e nello spirito, si fa carico delle loro sofferenze e miserie; Gesù è in continua sintonia con il Padre, mediante la preghiera per essere sempre disponibile a continuare a prendersi cura di chi incontra nel cammino della sua vita.