Via Crucis – Venerdi 2 Aprile 2021

  1. Gesù condannato a morte

Egli venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto”. (Gv. 1,11

Gesù, in agonia nell’orto del Getzemani si consegna pienamente al Padre: lo chiama ‘Abba’,’papà’. Gesù dopo essersi consegnato ai discepoli nel pane e nel vino durante il Banchetto pasquale, si incammina fino in fondo alla radice del male dell’uomo. Si dona e si abbandona nelle mani dell’uomo: il peccato offusca il perdono, le tenebre offuscano la luce.

Signore, quanti uomini e donne, poveri cristi, ancor oggi vengono condannati, rifiutati, emarginati: donaci di non fuggire mai di fronte alle croci della nostra vita.

  1. Gesù riceve la croce sulle spalle

Ed Egli portando la croce si avviò verso il luogo del cranio”. (Gv. 19,17)

Gesù, il Servo di Dio, obbediente al Padre, umile di cuore abbraccia la croce che gli viene consegnata; accetta, mansueto, tutte le umiliazioni, i maltrattamenti, le violenze dell’uomo; assume con amore tutto il peccato dell’uomo. Confida nel Padre e nel suo Amore ed accoglie sulle sue spalle l’esistenza di ogni creatura umana esclamando: ’Padre, sia fatta la tua volontà’.

Signore, concedici di divenire discepoli della tua passione: aiutaci a non indietreggiare di fronte alle esigenze del tuo amore a portare ogni giorno la nostra croce nel tuo amore.

  1. Gesù cade per la prima volta

Egli ha preso su di sé le nostre debolezze, si è caricato di tutte le nostre sofferenze”. (Is. 53,4)

Gesù cade a terra stremato, avvilito: diventa come sommerso dall’impotenza. Sperimenta una debolezza mortale: è rifiutato, deriso, insultato, percosso. Non ce la fa più, cade a terra, terribilmente sfinito, accomunato a noi che barcolliamo e cadiamo spesso, senza speranza, delusi e sconfitti.

Signore, non permettere che la disperazione tocchi i nostri cuori. Abbi pietà di chi rifiuta la fraternità, di chi gode del male altrui. Insegnaci ad amare in primo luogo quelli che nessuno ama.

  1. Gesù incontra sua madre

Simeone disse a Maria… e anche a te una spada trafiggerà l’anima”. (Lc. 2,34)

Maria, nascosta quando Gesù veniva acclamato e lodato, apprezzato ed applaudito dalla folla, ora si mescola tra il popolo che lo condanna e lo denigra. Si fa presente ora, nel momento culminante e drammatico della sua esistenza, per esprimere con uno sguardo, in silenzio, il suo dolore di Madre. Gesù e Maria, due cuori uniti anche nella passione. La sofferenza del Figlio si ripercuote nell’animo della Madre.

Signore, aiutaci a camminare dietro a te,  a divenire sempre più tuoi discepoli come Maria e con Maria, tua e nostra Madre. Donaci la forza di sostare, vicino alle croci degli uomini.

  1. Gesù aiutato dal Cireneo

E costrinsero un uomo di Cirene che passava… a portare la croce”. (Mc. 15,21)

Gesù non ce la fa più: ha bisogno di solidarietà, di aiuto. Un cireneo, uno come tanti, che passava per caso di là, è costretto ad aiutarlo a portare la croce e diventa così suo compagno nel momento decisivo della salvezza: un cireneo aiuta Gesù, il Figlio di Dio sul cammino del calvario. Il nostro Dio ha bisogno del nostro aiuto. Servire chi soffre è servire Dio

Signore, rendici capaci di portare le nostre croci e quelle che ci vengono scaricate addosso. Facci capire che la sofferenza per amore è atto di condivisione con la tua passione: facci soffrire del dolore altrui, di coloro che camminano deboli, vacillanti, insicuri.

  1. La Veronica asciuga il volto di Gesù

Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, disprezzato e reietto dagli uomini”. (Is. 53,2)

Gesù è abbandonato da tutti. Attorno a lui sono violenza e crudeltà. Una donna prende coraggio, si avvicina a Gesù ed asciuga il suo volto sfigurato, senza bellezza, e sul suo panno restano impressi i lineamenti del suo volto. Quanti volti sfigurati, disprezzati, reietti incontriamo nella nostra giornata. Nel volto dell’uomo sofferente risiede l’immagine di Dio. E noi fatichiamo a riconoscerla.

Signore, aiutaci a fare il primo passo verso tutti gli sfigurati e i distrutti che incontriamo; rendici disponibili ad asciugare le loro lacrime con bontà, dolcezza e gratuità. Insegnaci a scoprire nel volto dell’uomo sofferente il tuo volto.        

  1. Gesù cade per la seconda volta

E’ stato colpito per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità”. (Is. 53,5)

Gesù, oltraggiato ed umiliato, cade ancora a terra, in mezzo ad una folla indifferente, senza pietà, ingrata e violenta. Gesù patisce il peso della menzogna e della cattiveria dell’uomo, ma vive fino in fondo il suo amore fedele, totale e gratuito al Padre e si abbandona a Lui.

Signore, aiutaci ad essere forti nella speranza, lieti nella sofferenza,e a credere nella potenza dell’amore che si dona sempre con gratuità e fedeltà.

  1. Gesù consola le donne di Gerusalemme

Donne non piangete per me. Piangete per voi e per i vostri figli”. (Lc. 23,28)

Gesù accoglie il pianto sconsolato delle donne, ma le richiama alla verità dei sentimenti di commiserazione. Fa loro capire che pianto e commozione non bastano. Occorre riconoscere il proprio peccato e prima ancora l’amore gratuito di Dio per ogni uomo e donna. Allora, occorre ‘fermarsi’, ‘commuoversi’, ‘prendersi cura e confortare’ chi soffre, sempre.

Signore, riempi della tua Parola di verità e di luce il pianto dei nostri peccati e i giorni desolati delle nostre infedeltà e miserie; aiutaci a porre gesti di amore disinteressato e misericordioso. Donaci di sperimentare la tua gioia.

  1. Gesù cade per la terza volta

Venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi… Il mio giogo è soave, e il mio carico leggero”. (Mt. 11,28-30)

Gesù stramazza ancora a terra: umiliato e distrutto. Vive nel suo corpo il fallimento delle sue attese e speranze, il fallimento del progetto affidatogli dal Padre. Egli che è passato beneficando e sanando coloro che erano afflitti e sfiniti, giace come distrutto, rovinosamente a terra.

Signore, il peso del dolore, dell’angoscia e dei nostri fallimenti ci abbatte a terra senza speranza. Aiutaci a rialzarci e a continuare a sperare e a camminare nell’amore

  1. Gesù spogliato delle vesti

Si divisero le sue vesti tirandole a sorte” (Mc. 15,24)

Gesù è nudo ed indifeso, si lascia spogliare e si mostra nella sua essenza di uomo. Si rivela spogliato fino all’ultimo lembo della sua intimità. Patisce vergogna indicibile, ma resta fermo nella volontà del Padre e resiste: si dona ancora: il suo corpo porta i nostri peccati e dona salvezza.

Signore, toglici ogni maschera, e donaci uno sguardo puro. Fa’ che ti contempliamo nell’uomo spogliato di ogni intimità, dignità e bellezza. Insegnaci a coprire con tenerezza, bontà, pazienza, fedeltàtutte le vergogne e le umiliazioni dell’umanità.

  1. Gesù è inchiodato sulla croce

Erano le nove del mattino quando lo crocifissero”. (Mc. 15,25)

Gesù inchiodato sul legno: è crocifisso: due sbarre incrociate e Lui, Gesù, appeso: la sua vita distrutta, devastata dal dolore e dalla crudeltà degli uomini diventa irriconoscibile. Per amore si lascia crocifiggere: tace e perdona, e così, il suo sacrificio vissuto nell’amore diventa salvifico; paradosso della vita, mistero di Dio nel Crocifisso.

Signore,amore trafitto e inchiodato,insegnaci a morire nella tua morte e a perdonare come tu hai perdonato. Fa’ che, attirati tutti sotto la tua croce e riconciliati nel tuo sacrificio, ci affidiamo, come te, al Padre.

  1. Gesù muore in croce

Venuto mezzogiorno si fece buio su tutta la terra… fino alle tre del pomeriggio. Alle tre… Gesù dando un forte grido… rese lo Spirito” (Mc. 15,39)

Gesù, il Dio-con-noi, muore! Scandalo, follia! Gesù è sospeso fra terra e cielo: ripudiato dalla terra, abbandonato dal Padre, continua ad amare, e muore perdonando, affidandosi al Padre: diventa la salvezza del mondo, per sempre: nessuno e fuori da questo abbraccio d’amore. Ora la via del cielo è aperta ad ogni uomo che muore amando.

Signore, crocifisso e trafitto, abbandonato al Padre, aiutaci a non fuggire lontano dalla tua morte. Donaci di stare in silenzio sotto la tua croce per contemplare in te la bellezza dell’Amore.

  1. Gesù è deposto dalla croce

Gesù è deposto dalla croce e consegnato alla madre”. (Gv. 19,32)

Gesù è calato dalla croce sotto un cielo riempito dalla morte. Il suo corpo, sacramento di Dio per ogni uomo, viene accolto dal grembo verginale di Maria, sua Madre, che è ancora lì a dire il suo SI, in silenzio ed obbedienza, nell’ amore e nella fedeltà, mentre alcune donne guardano, sconsolare, fedeli e smarrite. Maria, esprime un altro ‘si’ a Dio, in silenzio e totale abbandono, con struggente tenerezza e pietà.

O Maria, sul tuo grembo verginale riposa il corpo del Figlio crocifisso: insegnaci la pietà vera, la pietà pura, la pietà redentrice, la tua pietà; insegnaci ad amare e a soffrire per amore.

  1. Il corpo di Gesù è sepolto

Giuseppe d’Arimatea, avvolto il corpo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia”. (Mc. 15,45)

Gesù morto, avvolto in un lino, viene posto nel sepolcro come tutti i morti, chiuso con una grande pietra e sigillato. Eppure, l’Amore non può morire, non può essere sepolto. Infatti, il Crocifisso scende nel più profondo degli inferi per riscattare quelli che la morte trattiene, per liberare tutti i giusti e riportarli alla luce della risurrezione. Nel buio del sepolcro entra, allora, la luce che illumina ogni uomo; entra la vita che sconfigge la morte, entra l’amore che invade l’umanità per sempre.

Signore, accresci in noi la fede, sostieni la nostra speranza, entra nei nostri sepolcri di disperazione e di miseria; frantuma le nostre paure, elimina le tristezze, sconfiggi la morte, liberaci dal peccato, riempi i nostri cuori del tuo amore in attesa della Pasqua eterna.     Amen

 

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