È Natale: Gesù, la gioia per tutti

E il Natale viene.

Ancora Natale, per tutti: è festa.
 Il Natale è la festa più lieta e più bella, specie per le famiglie che hanno bambini.

Nei volti innocenti di queste creature si riflette il volto del Bambino Gesù.
 Di fronte a 
queste piccole e 
fragile creature
 gli adulti sono
 invitati ad essere
 buoni, esemplari, 
amorevoli.
 Ci sembra che
 tutto si svolga
 con amore,
 amorevolezza,
 tenerezza,
 gentilezza,
 pazienza, bontà.
 E il Natale, allora,
 viene con il suo
 forte e rinnovato
 invito alla bontà,
 alla pace, alla
 serenità, alla
 solidarietà,
 all’accoglienza
 con la sua
 suggestione
 di luci e colori,
 musica e poesia.

Natale, festa della famiglia, della famiglia riunita, festa degli affetti e dei ricordi, festa della condivisione e della fraternità, festa di calore e di dolcezza.

Ma il Natale giunge anche per chi è solo e deluso, per chi è affranto e sfiduciato per chi è nel dolore e nella sofferenza, per chi è triste ed amareggiato.

Il Natale è festa anche per chi è tradito e non sa come continuare a vivere, per chi è caduto e non ha forza per rialzarsi, per chi è distrutto, sfinito e si sta lasciando andare.
 Natale è festa per tutti, nessuno escluso; è festa di ognuno, per ogni uomo e donna. 
Natale prende tutti e inonda tutti con la luce della sua grazia, tenerezza e gioia.

Il Natale viene con il suo annuncio stupendo e meraviglioso, con il suo messaggio sorprendente e unico: “Ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà per tutto il popolo: oggi è nato, nella città di Davide, un Salvatore, che è Cristo Signore” (Lc 2,10-11).

E questo annuncio risuona anche oggi nei nostri cuori, nelle nostre case, nelle nostre comunità, nella nostra società, nella nostra povera umanità ferita e smarrita.

In colui che è nato siamo inviati a coprire il Cristo Signore, nostro Salvatore. 
In questo Bambino siamo invitati
 a riconoscere ed adorare la prima manifestazione visibile del Dio invisibile. Dio si è mostrato a noi nel volto del Bambino, pur rimanendo nel mistero. Da questo momento nel volto di ogni uomo e di ogni donna è possibile venire in relazione silenziosa e profonda con il volto stesso di Dio.

Contemplare questo volto è contemplare Dio. Accogliere l’uomo che si incontra nel cammino della vita è accogliere Dio stesso che in esso si rivela e si nasconde.

E’ Natale: adoriamo, allora, il bambino Gesù, l’umanità povera di Dio che si offre a noi e vivere, senza paura, ma in contemplazione la sproporzione esistente tra noi e il Bambino Gesù.

E’ Natale: restiamo in silenzio, viviamo il silenzio adorante, il silenzio dell’amore che si dona, il silenzio che adora. E’ nel silenzio, infatti, che si ama più ardentemente. E’ Natale: gioia e festa per la nascita di questo bambino in tutto simile agli altri bambini, ma abitato dalla presenza di Dio.

Dio, infatti, prende carne nell’umanità del bambino in un povero e sperduto luogo in Betlemme. E’ Natale: Dio che continua a nascere nei luoghi più poveri e smarriti della storia umana e 
nei cuori impauriti e lacerati degli uomini d’oggi.

E’ Natale: guardare il mondo con gli occhi di questo bambino, vedere la
 vita dalla sua prospettiva, contemplare le meraviglie di Dio nella storia dell’umanità: guardare ogni uomo ed ogni donna con lo stesso sguardo di Gesù.

E’ Natale: scoprire che questo bambino, il Dio con noi ci sorride: ed è il sorriso di Dio per ogni creatura, senza differenze ed esclusioni.

Buon Natale a tutti: i nostri cuori siano culla del Dio che sempre viene nella nostra vita.

 

Don Edmondo Lanciarotta  –  Parroco

 

S. Natale  25 Dicembre 2021

Qui per il testo in PDF

Clicca QUI per l’archivio delle altre lettere