Natale: il volto umano di Dio

Nella notte di Natale e nel profondo dei nostri cuori risuona l’annuncio antico
e sempre nuovo della nascita di Gesù Bambino: ’E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi’ (Gv 1,14).

Rimanendo con noi il Figlio dell’Altissimo ha santificato per sempre l’umanità ed ha acceso nel mondo il fuoco dell’amore di Dio, che mai si spegnerà.

Anche in questa notte, nella 
notte della nostra storia umana 
risuona l’annuncio ricco di
gioia per tutto il popolo: “Oggi 
vi è nato il Salvatore, il Dio-
con-noi”: un annuncio inedito, straordinario, sorprendente.
 Però nel mondo c’è ancora
 tanto dolore e sofferenza da 
una parte e tanta distrazione
 ed indifferenza dall’altra
 tali da non sentire questo
 annuncio di gioia. E possiamo
 essere pure noi che da una
 parte ci abituiamo a questo 
dolore e dall’altra ci rifugiamo nell’indifferenza e vanifichiamo
 la realtà portata dall’annuncio.

Facciamo allora tacere le
 nostre voci, il frastuono ed il 
chiasso della vita quotidiana
e consegnamoci al silenzio 
della notte per ascoltare ancora
 una volta, in verità e profondità, questo annuncio e accogliere, così nella nostra storia la Parola di Dio.

Dio gioisce nel suo perdersi nell’uomo fino a diventare per amore, carne povera ed umile, fragile e bisognosa
 di un bambino. Così, da allora, ogni uomo e ogni donna, tutti noi, possiamo gioire perché sappiamo di essere amati personalmente da Dio, da un amore tenero e personale, senza esclusione di nessuno.
 Da allora, la gloria di Dio, lo splendore di Dio avvolge di luce e di amore ogni vivente.

E’ Natale:
 Dio diventa uomo nel Bambino di Betlemme ed accende l’amore su tutta la terra.

Dio entra nella storia umana assumendo pienamente la condizione umana
Dio incontra ogni uomo ed ogni donna nel Bambino Gesù.

La storia del Natale è la storia di Dio che si fa nostro compagno di strada.
E il Natale arriva ovunque.

Tuttavia non è facile in Natale. Ci sono infatti situazioni dolorose e drammatiche della vita che non solo non rispettano
le feste più sacre e più solenni, ma si presentano come lontane, irraggiungibili dalla gioia del Natale e non trovano posto a godere del Natale: solitudini, amarezze, miserie, povertà, abbandoni, tradimenti, ingiustizie, violenze, guerre, devastazioni, menzogne, incomprensioni, paure, angosce… Eppure in questa povertà umana lacerata, misera e distrutta, tradita ed abbandonata… Dio prende carne nel Bambino di Betlemme e inonda del suo amore tutti gli uomini illuminandoli con il suo sorriso. E’ proprio dentro il fango umano, dentro la miseria della nostra condizione umana che Dio desidera entrare e farne parte, coinvolgendosi pienamente e per sempre.

Gesù, il Figlio di Dio, nasce in una stalla, viene posto in una mangiatoia che gli fa da culla: quella diventa la prima chiesa e questa il primo tabernacolo, dopo il seno di Maria Vergine.

Contempliamo in silenzio adorante questo Gesù, Figlio dell’Altissimo, il Salvatore
 del mondo assieme a Maria e Giuseppe, in una stalla isolata, mentre 
il mondo è fuori, la gente lontana, distratta e occupata 
di altro. Dio si introduce nella storia umana per salvarla con i poveri mezzi dell’amore. Corre il rischio di essere ignorato, mal capito, sfruttato. Si espone allo scacco ed anche al rifiuto. Si espone totalmente,
si abbandona in tutto alla disponibilità di chi lo incontra.
 E il Bambino Gesù è là, aspetta. Non ci chiede se vogliamo essere amati da lui, e tuttavia lo siamo: ci ama, anche se noi non ce ne accorgiamo.

Il suo sorriso pieno d’amore divino brilli sempre sul nostro volto, illumini i nostri giorni.

E’ Natale. Dio si presenta con il corpo fragile di un bambino che sorride: in esso rivela un segreto di vulnerabilità, non di autosufficienza: un segreto di fragilità, non di potenza, un segreto di umiltà, non di arroganza.
 E’ un segreto di tenerezza e di dolcezza che dispone alla gioia con il sorriso e
con lo sguardo carico di sorpresa e di meraviglia, non di durezza e superiorità.

E’ Natale: festa di ogni uomo e di ogni donna, per ogni uomo e per ogni donna, è festa dell’umanità, è festa per tutti e di tutti.
Buon Natale.
 La benedizione scenda su tutti portando pace e santità.

Il Bambino Gesù nato nella povertà umana ci animi ad amare sempre i più poveri e fragili e tutti coloro che incontriamo.

Don Edmondo Lanciarotta  –  Parroco

S. Natale  25 Dicembre 2022

 

Qui per il testo in PDF

Clicca QUI per l’archivio delle altre lettere